TONY MCMANUS (Scozia)

Live

Ingresso: 15,00€
Minori di 30 anni: 8€ (regolamento sconti)

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Il miglior chitarrista celtico del mondo (John Renbourn)

Risulta piuttosto arduo presentare un chitarrista che è stato definito da John Renbourn “il migliore del mondo”, occorre aggiungere altro? La stagione del FolkClub era ormai chiusa da tempo e avevamo già incominciato a lavorare sulla prossima, ma quando ti capita l’occasione di avere Tony McManus, la prendi al volo, anche se la stagione è già chiusa, anche se la data cade di lunedì. E così a 7 anni dalla sua prima apparizione in solo (ma prima ancora aveva già calcato il palco del FolkClub con i Men of Steel, ovvero Dan Crary, Beppe Gambetta, Don Ross, e ovviamente Tony) siamo orgogliosi di ripresentare Tony McManus nel nostro infernotto.
Nato nel 1965, autodidatta sin dall'età di 10 anni, Tony si distingue per un approccio assolutamente nuovo alla musica tradizionale, che gli è valso una crescente fama e grande rispetto da parte di critica e colleghi. Interpreta con grande disinvoltura brani popolari di Bretagna, Quebec, Galizia, Asturie, Cape Breton ed Europa Orientale, oltre naturalmente a musica irlandese e scozzese. La sua incredibile capacità di rendere sulla chitarra acustica le melodie tradizionali celtiche, originariamente create per cornamuse e violini, preservandone l’integrità e l’impatto emozionale, gli è valsa l’ammirazione incondizionata della critica di tutto il mondo. Numerosissime sono le sue collaborazioni a fianco di altri artisti, tra questi, oltre ai già citati Gambetta, Crary e Ross, figurano Seane Keane, Mick West, Maggie McInnes, Gordon Duncan, Tommy Peoples, Billy Jackson, Brian McNeill, Martin Hayes, Natalie McMaster, i fratelli Molard, Jean Michel Veillon, Gerry O'Connor, Phil Cunningham, , Liam O’Flynn, Martin Simpson, Seikou Keita, Andy Irvine e tanti altri.
I suoi primi tour internazionali risalgono agli inizi degli anni 90. I primi due album, Tony McManus del 1996 e Pourquoi Quebec del 1999, incominciano a farlo conoscere dentro e fuori i confini della natìa Scozia, ma è con Ceol More, del 2002, che la statura di Tony come musicista assume le attuali dimensioni. L’album viene pubblicato negli Stati Uniti dalla Compass Record di Nashville, e riceve un’accoglienza entusiasta dalla critica a stelle e strisce. Tony viene nominato “Musicista dell’anno” sia dai BBC Folk Awards che dagli Scottish Traditonal Music awards, e Ceol More risulta “Album dell’anno” per la rivista Acoustic Guitar, aggiudicandosi poi il “Live Ireland Awards” anche qui come disco dell’anno. La carriera di Tony esplode e viene invitato ai più importanti festival di chitarra del mondo: Chet Atkins Festival di Nashville, Frankston in Australia, Issoudun in Francia, Kirkmichael in Scozia, Bath e Kent in Inghilterra, Bochum e Osnabruck in Germania, “All Star Guitar Night” al Ryman Auditorium di Nashville, Dundee Derry e il festival internazionale di chitarra di Bogotá.
Nel gennaio del 2009 esce The Maker’s Mark, il suo quarto disco. Nel luglio del 2013 tocca a Mysterious Boundaries: dove Tony affronta per la prima volta la musica classica, folgorato dall’ascolto di Mike Marshall alle prese con il Preludio in Mi maggiore di Bach suonato sul mandolino.
La sua fama è assai forte anche in Italia, in virtù di numerosi concerti in solo, a fianco del bassista bretone Alan Genty (con il quale ha anche inciso l'ottimo album Singing sands), e altre svariate combinazioni.
…il più raffinato chitarrista che la Scozia abbia mai prodotto… BBC Radio Scotland