Buscadero Nights presenta MALCOLM HOLCOMBE (USA)

Live

Entrance: 18.00€
Young under 30: 9€ (discount rules)

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L'anteprima europea del nuovissimo disco del magnetico songwriter che ha ispirato le Buscadero Nights 

La storia è ormai nota: anni fa un nostro socio ci segnalò Malcolm Holcombe, che all’epoca non conoscevamo, lo cercammo in rete e ne rimanemmo letteralmente folgorati. Risultò essere il nostro vecchio amico Andrea Parodi il manager che lo rappresenta in Italia. Il suo concerto del febbraio 2010 fu splendido e quella stessa sera ipotizzammo con Andrea di realizzare una vera e propria rassegna, da articolare all’interno della stagione, dedicata al filone musicale che viene comunemente chiamato Americana. Nacquero così -quindi proprio grazie a Malcolm- le Buscadero Nights, che sono giunte quest’anno alla loro nona edizione. Malcolm tornò poi nel 2012 per i 25 anni del Club, e ancora nel 2014, e nel 2016 e ogni volta non mancò di entusiasmarci, con la sua chitarra suonata in un personalissimo fingerpicking, il suo modo sghembo di stare seduto in bilico sulla sedia, la sua voce calda, profonda e “masticata”, il suo evidente, smisurato talento...
Questa volta ritorna per presentare al FolkClub, in anteprima assoluta per l'Europa, il suo nuovissimo disco Come Hell Or High Water, il quindicesimo della sua carriera, a cui hanno collaborato Darrell Scott, Greg Brown e Iris Dement.

Malcolm Holcombe cresce a Weaverville, un paesino dei monti Appalachi, nella Carolina del Nord, tra boscaioli e vicini che suonano la chitarra elettrica davanti a casa. È un appassionato di programmi musicali televisivi, così la madre gli compra al supermercato una chitarra e un libro di accordi. Dopo la morte di entrambi i genitori, Malcolm, nella migliore tradizione americana, si mette “sulla strada” con una rock band, i Redwing. E la strada lo porta a Nashville, dove trova lavoro in una caffetteria. Tra la preparazione di un hamburger e l’altro, trova il tempo per esibirsi per gli avventori che rimangono conquistati dal suo stile innovativo, grezzo, carico di blues e di soul. Dopo il promettente esordio discografico con A far cry from here (1994), nel ‘96 firma un contratto per la Geffen Records, e lavora a un nuovo CD, sembra la svolta per la sua carriera, ma la situazione precipita. Holcombe si lascia trascinare nel vortice dell’alcolismo, non riesce a tenere fede ai suoi impegni e la Geffen rinuncia a pubblicare il suo disco (che uscirà soltanto nel ‘99 col titolo, significativo, di A hundred lies). Segue un periodo buio, tra sbronze e depressione, in cui Malcolm tira a campare. Poi il ritorno in North Carolina e il taglio netto con l’alcool lo rimettono in carreggiata. Autoproduce una serie di dischi di ottima qualità (Another Wisdom nel 2003, I never heard you knocking nel 2005 e Not forgotten nel 2006) che lo rimettono all’onore del mondo musicale. Con Gamblin’ house (2007) riceve finalmente l’apprezzamento e l’attenzione della critica americana, con ottime recensioni su Rolling Stone, Wall Street Journal, Billboard Magazine, e partecipazioni ai più importanti programmi radio e TV americani. L’album rimane per ben 9 settimane nella Top 20 della American Music Association. Seguono For The Mission Baby (2009), che vede partecipazioni importanti come Tim O’Brien, Mary Gauthier, Siobhan Maher, To drink the Rain (2011), Down to the River (2012), che include uno straordinario duetto con la grandissima Emmylou Harris, e Pitiful Blues (2014). Nel 2015 esce The RCA sessions, doppio antologico che riassume i vent’anni di carriera di Holcombe. Nel febbraio del 2016 viene dato alle stampe Another Black Hole: che vede Tony Joe White come special guest alla chitarra.

...non proprio country, da qualche parte oltre il folk, la musica di Holcombe è una specie di blues in movimento, alla ricerca degli angoli più oscuri del cuore... Rolling Stones Magazine

Canzoni che oscillano tra tormento e tenerezza, uno stile unico, che parte dal folk e spazia tra blues e country.
Se ancora non l'avete visto dal vivo, non potete perdervelo!