Buscadero Nights presenta MALCOLM HOLCOMBE (USA) feat. JARED TYLER (USA)

Live

Entrance: 15.00€
Young under 30: 8€ (discount rules)

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Lo stralunato songwriter da cui ebbero origine le Buscadero Nights

La storia è ormai nota: anni fa un nostro socio ci segnalò Malcolm Holcombe, che all’epoca non conoscevamo, lo cercammo su Youtube e ne rimanemmo letteralmente folgorati. Ci informammo su chi lo portava in Italia, e scoprimmo che era il nostro vecchio amico Andrea Parodi. Il suo concerto del febbraio 2010 fu splendido e quella stessa sera incominciammo a ipotizzare con Andrea una rassegna da articolare all’interno della stagione, dedicata a una certa musica americana. Nacquero così, quindi proprio grazie a Malcolm, le Buscadero Nights, che sono giunte quest’anno alla loro sesta stagione. Malcolm tornò poi nel 2012 per i 25 anni del Club, e ancora nel 2014, e ogni volta non mancò di entusiasmarci con la sua chitarra suonata in un personalissimo fingerpicking, il suo modo sghembo di stare in bilico sulla sedia, la sua voce calda, profonda e “masticata”, il suo smisurato talento. Questa volta ritorna per presentare il suo nuovo disco Another Black Hole, il quattordicesimo della sua travagliata carriera. E per la prima volta non sarà solo sul palco del FolkClub, ma accompagnato dal suo vecchio amico e collaboratore (è ovviamente presente sul nuovo disco), e virtuoso di dobro Jared Tyler.

Malcolm Holcombe cresce a Weaverville, un paesino dei monti Appalachi, nella Carolina del Nord, tra boscaioli e vicini che suonano la chitarra elettrica davanti a casa. È un appassionato di programmi musicali televisivi, così la madre gli compra al supermercato una chitarra e un libro di accordi. Dopo la morte di entrambi i genitori, Malcolm, nella migliore tradizione americana, si mette “sulla strada” con una rock band, i Redwing. E la strada lo porta a Nashville, dove trova lavoro in una caffetteria. Tra la preparazione di un hamburger e l’altro, trova il tempo per esibirsi per gli avventori che rimangono conquistati dal suo stile innovativo, grezzo, carico di blues e di soul. Dopo il promettente esordio discografico con A far cry from here (1994), nel ‘96 firma un contratto per la Geffen Records, e lavora a un nuovo CD, sembra la svolta per la sua carriera, ma la situazione precipita. Holcombe si lascia trascinare nel vortice dell’alcolismo, non riesce a tenere fede ai suoi impegni e la Geffen rinuncia a pubblicare il suo disco (che uscirà soltanto nel ‘99 col titolo, significativo, di A hundred lies). Segue un periodo buio, tra sbronze e depressione, in cui Malcolm tira a campare. Poi il ritorno in North Carolina e il taglio netto con l’alcool lo rimettono in carreggiata. Autoproduce una serie di dischi di ottima qualità (Another Wisdom nel 2003, I never heard you knocking nel 2005 e Not forgotten nel 2006) che lo rimettono all’onore del mondo musicale. Con Gamblin’ house (2007) riceve finalmente l’apprezzamento e l’attenzione della critica americana, con ottime recensioni su Rolling Stone, Wall Street Journal, Billboard Magazine, e partecipazioni ai più importanti programmi radio e tv americani. L’album rimane per ben 9 settimane nella Top 20 della American Music Association. Seguono For The Mission Baby (2009), che vede partecipazioni importanti come Tim O’Brien, Mary Gauthier, Siobhan Maher, To drink the Rain (2011), Down to the River (2012), che include uno straordinario duetto con la grandissima Emmylou Harris, e Pitiful Blues (2014). Nel 2015 esce The RCA sessions, doppio antologico che riassume i vent’anni di carriera di Holcombe. Nel febbraio di quest’anno è invece uscito il suo ultimo disco Another Black Hole: dieci nuove canzoni originali che vedono Malcolm accompagnato dal consueto sound dei fedeli Jared Tyler al dobro, David Roe al basso e Ken Coomer alla batteria; special guest alla chitarra Tony Joe White.

...non proprio country, da qualche parte oltre il folk, la musica di Holcombe è una specie di blues in movimento, alla ricerca degli angoli più oscuri del cuore... Rolling Stones Magazine

Le sue canzoni si muovono tra tormento e tenerezza, il suo stile parte dal folk per spaziare tra country e blues. Un concerto da non perdere!