SYLVIE COURVOISIER & MARK FELDMAN QUARTET (USA)

Live

Entrance: 20.00€
Young under 30: 10€ (discount rules)

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Quando il jazz moderno sa essere melodico e coinvolgente

Sylvie Courvoisier è una pianista, compositrice, sideman e band leader. Nata a Losanna, si trasferisce a New York nel 1998 e vive a Brooklyn da allora. Ha guidato diversi gruppi nel corso degli anni e registrato oltre 40 dischi. Ha suonato e registrato con John Zorn, Mark Feldman, Yusef Lateef, Ikue Mori, Tony Oxley, Tim Berne, Joey Baron, Joëlle Léandre, Herb Robertson, Butch Morris, Evan Parker, Mark Dresser, Ellery Eskelin, Lotte Anker, Fred Frith, Michel Godard, Tomazs Stanko. Le sono state commissionate partiture per concerti, per la radio, per la danza e il teatro. Le sue opere includono: Concerto for electric guitar and chamber orchestra, Balbutiements per quartetto vocale e soprano, lavori per il Teatro Vidy di Losanna, Pro Helvetia e il Donaueschingen Musiktage Festival in Germania. Tra le ultime pubblicazioni come leader citiamo: Abaton con Mark Feldman e Erik Friedlander per ECM (2004), l'album di pianoforte solo Signs and epigrams per Tzadik (2007), Lonelyville con l’omonimo quintetto (2008) e due album in quartetto: To fly to steal (2010) e Hotel du nord (2011) per Intakt, un album in duo con Mark Feldman, Oblivia, per Tzadik (2010) e Live at Teatro Vidy-Lausanne per Intakt (2013). Dal 1995 è frequentemente in tour in USA, Canada, Giappone ed Europa. Attualmente, co-conduce il Sylvie Courvoisier & Mark Feldman Quartet, ed è anche leader del suo quintetto Lonelyville e di un nuovo trio con Kenny Wollessen e Drew Gress. E’ membro di Mephista, un trio di improvvisazione con Ikue Mori e Susie Ibarra, e suona in un altro trio con Ellery Eskelin e Vincent Courtois; dal 2010, ha lavorato come pianista e compositrice su un nuovo progetto della ballerina di flamenco Israel Galvan: La Curva. I suoi riconoscimenti comprendono: Prix des Jeunes Créateurs (Svizzera 1996), Prix de la Création dello Zonta Club (2000), il Grand Prix de la Fondation Vaudoise de la Culture 2010 e del NYFA (Foundation For the Art) Music/sound del 2013.

Mark Feldman. Violinista improvvisatore e compositore in ambito classico e jazz, Feldman ha iniziato a sfidare norme e consuetudini alla veneranda età di nove anni. Il talentuoso musicista di Brooklyn si è fatto un nome nel tempo utilizzando il tradizionale, classico violino per respingere le convenzioni musicali a favore di uno stile che fonde diversi generi: jazz, classica e improvvisazione. Sto cercando di dare continuità alla tradizione del violino come è storicamente noto, portando avanti una tradizione di compositori/performer/improvvisatori che si è un po' persa, dice Feldman. Questo approccio non convenzionale ha attirato l'attenzione di molti, Feldman ha infatti registrato con artisti del calibro di Willie Nelson, John Zorn, Michael Brecker, John Abercrombie, Billy Hart, Chris Potter, Lee Konitz, Dave Douglas, Tim Berne e Johnny Cash. Una delle sue composizioni per quartetto d'archi è stata anche commissionata ed eseguita dal prestigioso Kronos Quartet. Lo si ritrova spesso ad esibirsi con il Masada String Trio o il Bar Kokhba Septet di John Zorn, con il John Abercrombie Quartet, o alla guida del suo quartetto mentre esegue brani dal suo ultimo album What Exit (ECM). Feldman si è esibito come solista con l'Orchestra Filarmonica della Radio Olandese di Amsterdam, con la Het Barbants Orkest di Einhoven (Olanda) e la WDR Radio Orchestra di Colonia. Ha portato il suo stile unico alla Carnegie Hall, al Lincoln Center, alla Barbican Hall, al Théâtre des Champs-Élysées e ai Jazz festival di Montreal, Montreux e Berlino.
Nato a Chicago in una famiglia di non musicisti, Mark ha ricevuto in dono un bongo -anziché l'arpa come aveva chiesto- come suo primo strumento musicale. Il suo primo innamoramento del violino lo deve a un insegnante di musica particolarmente stimolante della sua scuola elementare pubblica. Dopo un anno di lezioni di classica, all'età di nove anni, era già convinto che la musica sarebbe stata la sua vita e il suo lavoro. Si esibisce con l'Orchestra Civica di Chicago prima del suo ventesimo compleanno ed è membro della Nashville Symphony a 25 anni. Nel 1986, Feldman si trasferisce a New York. L'ispirazione costante che genera lavorare nella musica in una città come New York, secondo Feldman, non si trova in nessun'altra parte del mondo. E’ in questo contesto eclettico di persone e forme d'arte che Mark contesta il contenuto e l’importanza della musica mainstream, al fine di dimostrare che la musica al di fuori della cultura popolare può essere viscerale, pregnante e significativa e avere un posto nella vita di chiunque faccia un piccolo sforzo per incontrare la Musica. Feldman cita il suo primo album solista, uscito nel 1995, come il momento in cui ha veramente incominciato a codificare il proprio vocabolario. Music for Violin Alone (Tzadik), e i due album successivi, Book of Tells (Enja) e What Exit (ECM), sono stati acclamati dalla critica, che celebra Feldman come "avant-garde" e "virtuoso". Il suo lavoro è stato definito impegnativo per come "unisce l'insolito con il familiare”. Nel 2003 Feldman ha ricevuto un Grammy per la sua performance nell'album di Michael Brecker Wide Angles, e nel 2007 è stato il vincitore del premio “Alpert Award in the Arts”.

Al FolkClub, Mark Feldman (violino) e Sylvie Courvoisier (pianoforte) sono accompagnati da Billy Mintz alla batteria e Scott Colley al contrabbasso.