ERIC ANDERSEN (USA)

Live

Entrance: 18.00€
Young under 30: 9€ (discount rules)

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Tra gli ultimi cantautori del Greenwich Village, già nella storia della Musica

sono gli anni in cui negli States prende piede il reaganismo e tutte le icone dell’altra America vengono osteggiate. In quegli anni si trasferisce in Norvegia dove suona sporadicamente in piccoli club. Personaggio schivo e lontano dal mondo mainstream, Andersen rientra nel 1989 con l’album Ghost upon the road, che l’autorevole rivista americana Rolling Stone definisce “uno dei 10 migliori dischi degli anni ‘80” anche se non ottiene i risultati commerciali che meriterebbe. Gli anni ’90 sono pieni di soddisfazioni per Eric: pubblica un disco di grande valore (Stages, the lost album) ma soprattutto dà vita a una sorta di super-gruppo con il cantautore norvegese Jonas Fjeld e Rick Danko, bassista e voce solista della mitica Band, che aveva accompagnato Dylan dal ’66 al ’74 (trio che fu in concerto al FolkClub). Nel 2000 pubblica You can’t relive the past, con il vecchio amico Lou Reed alla voce e chitarra. Nel 2001 esce il suo album doppio Beat Avenue, a cui seguono: nel 2004 Street Was Always There: Great American Song Series Vol. 1; nel 2005 Waves: Great American Song Series Vol. 2; il live Blue Rain nel 2007 e nello stesso anno la raccolta So Much on My Mind: The Anthology (1969 – 1980). Nell’aprile del 2011 esce per la Meyer Records un disco live, The Cologne Concert, in cui Eric Andersen è accompagnato dalla moglie Inge alla voce e da Michele Gazich al violino, la stessa formazione con cui nel settembre 2012 realizza un acclamato tour in Giappone, la stessa anche con cui si presenterà sul palco del FolkClub, per un concerto che ruoterà attorno a Blue lines, il disco di cui Eric celebra il quarantenale dell’uscita.

Difficile dire se rientra nella stagione del 25º anniversario più per l’amicizia che lo lega al FolkClub, o più per la sua immensa rilevanza artistica.