MAX MANFREDI

Live

Ingresso: 20,00€

Streaming

Prezzo: 5,00€

FolkClub si è dotato di un sistema di purificazione dell'aria dotato di certificazioni europee di primissimo livello: il NIVEUS NV100 della NETCO, garantito per la purificazione dell'aria di una superficie di 120 mq (la sala del club è 100 mq) da qualsiasi agente patogeno, virus, allergene, batterio e micro-polvere in sospensione, grazie un filtro ULPA di grado U15 ad alta densità che blocca le particelle nocive, una camera di strerilizzazione a raggi UV-C che sterilizza tutti i microrganismi e un filtro a carboni attivi che purifica ulteriormente l'aria prima di ri-immetterla nell'ambiente. Svariati test eseguiti sul NIVEUS NV100 della NETCO presso laboratori italiani ed europei ne hanno confermato e documentato le notevoli prestazioni di purificazione e la conformità ai più elevati standard di qualità e sicurezza.
Al FolkClub la musica si può ascoltare in tutta tranquillità!!

Il Grido della Fata

Una serata intima per presentare in anteprima agli amici di Torino e del FolkClub, insieme alle sue canzoni già conosciute e amate, il suo ultimo particolarissimo e ‘sudato’ album: Il Grido Della Fata.
…Di che parlano queste canzoni? c’è un po’ di tutto: fate che gridano, arpiste bretoni che innamorano i vecchietti, preti pedofili, re spodestati e governanti slave, guasta-amori, latterie, dischi volanti, donne che vengono chiamate come chiese, ingressi e passaggi dalle porte dei sogni, emigrati che imparano a leggere, cinema all’aperto, candele che tremano nel coprifuoco, ciottoli gettati in acqua che fan sempre centro. L'ambizione è che, nel parlare tra di loro, generino magnetismi, incanti e vetrofanie ideali... è pochissima, la pretesa: quella di un orologio artigianale, di un diorama, di un gioco di lanterna magica e bolle di sapone. Ma nello stesso tempo è enorme: assemblare un mondo. Un mondo in cui l’abitante e l’ascoltatore possano riconoscersi come in un gioco di specchi, o sentire almeno nostalgia. Nulla di egoriferito, semmai di ferito: dov’è l’ego di un orologio a cucù? Dov’è l’ego di un cervo, di un bicchiere e di un arcobaleno? La fata cos’è? È una funzione. Una funzione di volontà e bellezza. Volontà capricciosa e bellezza fatua, e quindi soggetta al suo stesso fato. la pulsione verso un’armonia diversa. La fata è una funzione sottrattiva, non integrativa o evasiva, come piacerebbe a molti: perché ferisce. Invecchia. Colpisce. Innamora. Uccide. ‘Ammazza il tempo’, ma non perché diverte, ma perché al tempo sostituisce il suo non-tempo, il tempo non misurabile, senza scadenza, che è poi quello della musica. (Max Manfredi)
Max Manfredi. Genovese, cultore e ricercatore di musica tradizionale, particolarmente appassionato alla canzone dei trovatori medievali, Max è un raro esempio di produttore di canzone d'autore di qualità garantita, raffinato alchimista di un'indovinata miscela di musica, poesia e fantasia, uno che ama curare liricamente il linguaggio, insomma un atipico della canzone contemporanea. Nel 1990 vince il premio Città di Recanati con la canzone Via G. Byron, poeta e la Targa Tenco per la migliore opera prima Le parole del gatto. Nel 1994 pubblica il secondo album, Max, a cui partecipa Fabrizio De Andrè nel brano La Fiera della Maddalena. Nel 1999 va in scena con successo lo spettacolo teatrale e musicale La Leggenda del Santo Cantautore al Teatro Modena di Genova. Nel 2000 scrive Azulejos, cantata corale per la chiusura della Festa della Musica di Genova e l'anno successivo pubblica il nuovo album L'intagliatore di santi. Nel 2008 esce Luna Persa, l'album della sua definitiva consacrazione nel pantheon della canzone d'autore, premiato al Tenco con la Targa per il miglior disco dell’anno. Nel 2014 esce Dremong, presentato al FolkClub nello stesso anno.
Al FolkClub Max Manfredi (chitarra e voce) giunge con la violinista Alice Nappi, il chitarrista funambolico il cui stile fonde la musica mediterranea con l’improvvisazione swing-manouche Maurizio Geri (Banditaliana), Nicola Bruno al basso e il sempiterno e magnifico Dottor Marco Spiccio al pianoforte.