Buscadero Nights presenta LLOYD COLE (UK)

Live

Ingresso: 25,00€
Minori di 30 anni: 13€ (regolamento sconti)

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Un grande del pop inglese anni ’80 in versione folksinger

Quando nel 1984 uscì il primo disco di Lloyd Cole & the Commotions Rattlesnake, fu una rivelazione: nasceva una nuova stella nel firmamento del pop inglese di qualità, quello che affonda le sue radici nella leggenda dei Beatles, canzoni gradevoli, da canticchiare, e al tempo stesso di grande qualità compositiva. A questo Cole aggiungeva una voce inconfondibile, istintiva, dotata di grande espressività. Da allora sono quasi trent’anni di musica per Lloyd Cole, scivolando sempre più lontano dal mercato, e abbracciando sempre più la qualità e la rilevanza artistica della sua creatività. Oggi Lloyd gira il mondo in versione folksinger, armato solo della sua voce, della sua chitarra e di una voglia irrefrenabile di riproporre i suoi vecchi successi accanto alle nuove composizioni e a una manciata di cover ben scelte (Dylan, Cohen, Reed gli autori più frequentati). Pezzi acclamati e ascoltati innumerevoli volte sulle radio di tutto il mondo, come Perfect skin o Are you ready to be heartbroken, rivivono sotto una nuova luce, mostrando il loro lato più bello ed esaltando le straordinarie capacità esecutive di Cole.

Arduo ripercorrere in poche note una carriera lunga e densa come quella di Lloyd Cole. Dopo il grande successo di Rattlesnake (12 mesi nella top 100 inglese) nel 1984, l’anno successivo è la volta di Easy pieces, seguito nell’87 da Mainstream, nessuno dei due raggiunge il successo dell’esordio, il primo vende bene ma non è ben accolto dalla critica, il secondo al contrario è acclamato dagli esperti ma va male nei negozi. Chiusa l’aventura con i Commotions Lloyd si trasferisce a New York e, nel 1990, pubblica il primo album da solista, l’omonimo Lloyd Cole, che lo proietta nel ruolo di superstar, specialmente in Francia e Svezia. Il tour successivo spiazza i vecchi fan dei Commotions: Cole si presenta in versione elettrica e hard rock. Accanto alla riscoperta del rock elettrico Lloyd conserva una passione per la musica orchestrale, il risultato è Don’t get weird on me, babe, l’album del ’91 che lui stesso definisce “schizofrenico” in bilico tra archi e chitarre distorte. Nel ’93 è la volta di Bad vibes, forse il meno riuscito dei dischi di LC. Il ’95 è l’anno del suo ritorno in classifica con l’album Love story che contiene l’acclamato singolo Like lovers do. Lloyd prepara un nuovo album per dar seguito al successo di Love story, ma divergenze di vedute portano alla rottura del contratto con la Polygram, e a un lungo periodo di silenzio discografico, punteggiato dall’uscita di un “best of” per motivi contrattuali. Lloyd riscopre la dimensione live nei club del Lower East Side di New York, mette insieme una nuova band, The Negatives, e riassapora il live come divertimento. L’esito di questa esperienza è il disco del 2000 The Negatives. Seguono nel 2001 due dischi particolari: etc raccoglie le registrazioni del “disco perduto” del ’96, Plastic wood è un album strumentale elettronico che Lloyd compone al computer. Nel frattempo Lloyd è diventato un folksinger a tutti gli effetti: si esibisce nei club chitarra e voce, componendo canzoni con calma, senza più l’assillo delle major e del mercato. Il risultato di questo nuovo metodo è un piccolo capolavoro: Music in a foreign language, che esce nel 2003. Nel 2004 i Commotions si riuniscono per alcune date che celebrano il ventennale di Rattlesnake. Nel 2006 esce Antidepressant, l’anno successivo la BBC pubblica un box di 3 CD contenente tutte le session di Lloyd (con e senza commotion) per radio e tv britanniche.
Dopo un lungo lavoro d’archivio, nel 2009 esce Cleaning out the ashtrays, un cofanetto di 4 cd con rarità, cover, versioni alternative, b-side, che ripercorrono la carriera di Lloyd. Parallelamente LC intraprende il progetto Folksinger, ovvero la pubblicazione sul suo sito di vari concerti acustici tenuti in giro per il mondo. Nel 2009 forma una nuova band acustica, The small ensemble, il loro ottimo successo live porta alla pubblicazione, nel 2010, in fretta e furia di un CD autoprodotto per rispondere alla pressante richiesta dei fan ai concerti. Infine, nel 2010, Lloyd torna in studio con una band completa, come ai vecchi tempi, per dare alle stampe il suo ultimo CD, The broken record, acclamato unanimemente dalla critica.

Un grande personaggio, che ha attraversato la storia della musica degli ultimi trent’anni cambiando spesso d’abito e di ruolo, siamo fieri di accoglierlo al FolkClub.